VALUTAZIONE DEL CARICO ALLENANTE
Quando si valuta la condizione di un atleta ci sono diversi parametri da poter prendere in riferimento per verificare i miglioramenti ottenuti, per monitorare l’intensità dell’allenamento, l’efficacia della seduta allenante, e della preparazione stilata. Nella metodologia dell’allenamento di parla di Carico Esterno e di Carico Interno. La terminologia ci viene incontro per capire il significato di questi due parametri valutativi.
Il Carico Esterno si tratta di tutte quello che è valutabile, e misurabile in maniera tangibile, come può essere la distanza percorsa, il ritmo che ho mantenuto in una determinata seduta di allenamento, il tempo di recupero che ho programmato durante una seduta di Interval Training o Ripetute, ecc. (cfr. Fonte originale: “L’allenamento del maratoneta di alto e medio livello” Arcelli , Canova , ED. Correre)
Il Carico Interno, invece, fa riferimento all’adattamento fisiologico che ha subito il nostro organismo per effetto della somministrazione di un determinato Carico Esterno.
Da ciò si evince che ogni mezzo di allenamento (carico esterno), ogni seduta allenante, ogni stimolo allenante, porta il nostro organismo a un miglioramento e un adattamento proporzionale al carico esterno, e questi miglioramenti possono essere differenti da soggetto a soggetto. Non è assolutamente giusto pensare che se due amici effettuano gli stessi allenamenti dovrebbero avere identici prestazioni in gara, o nell’allenamento stesso. L’effetto allenante è differente da soggetto a soggetto e dipende dalle nostre caratteristiche genetiche, biochimiche, dal nostro vissuto sportivo (se siamo atleti che abbiamo svolto attività prevalentemente aerobiche (Maratone), o anaerobiche (5000/10.000 mt), dalla nostra alimentazione giornaliera, e dalla nostra predisposizione mentale alla fatica (capacità di sopportazione).
Dalla definizione e spiegazione di questi due termini , Carico Esterno e Carico Interno, si capisce che in un determinato periodo della preparazione si farà riferimento al carico esterno, come può essere nell’avvicinamento alla Maratona (Periodo Specifico), mentre lontano dalla maratona (Periodo Fondamentale) si deve tener presente soprattutto le variazioni e i miglioramenti a carattere bio-fisiologico (carico interno).
Per questo motivo la programmazione dell’allenamento diventa indispensabile nel raggiungimento di determinati obiettivi fisiologici, che se non si raggiungono nel momento opportuno, poi sarà difficile raggiungerli con il proseguo della preparazione o degli anni. Faccio un esempio, se volessi migliorare l’elasticità muscolare (mobilità articolare), fisiologicamente il corpo è predisposto nei primi anni della nostra vita, poi man mano che si cresce diventa più complesso e difficile ottenere dei risultati. Idem, per quanto concerne una capacità condizionale.
Inoltre, un determinato stimolo allenante (carico esterno) programmato in situazioni differenti (estate o inverno, stanchezza o freschezza atletica) sulle stesso atleta può condurre l’organismo dell’atleta in questione ad ottenere diversi miglioramenti….
Quindi il consiglio è quello di programmare in maniera mirata e graduale ogni tipologia di allenamento in base al periodo di preparazione, alla condizione climatica, alla vostra condizione fisica, ecc.
Buona Corsa