DALLA SALUTE AL BENESSERE : UN PERCORSO NECESSARIO a cura di Marco Caccialupi
Mi chiamo Marco Caccialupi, sono un Naturopata, mi occupo di educazione alla salute e nutrizione sportiva. Prima di diplomarmi in Nutrizione ed Integrazione nello Sport ho lavorato per anni come “educatore alimentare” trasmettendo ai pazienti quelle conoscenze che possono permettere di migliorare la salute attraverso scelte alimentari consapevoli, per il raggiungimento del benessere.
Secondo la definizione dell’organizzazione Mondiale della Sanità “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto in un’assenza di malattia o di infermità“. Quindi oltre a affrontare tutti i temi legati alla nutrizione ed all’integrazione nello sport, tratto parallelamente di come raggiungere e mantenere negli anni uno stato sodisfacente di “Salute e Benessere” così da poter praticare il più a lungo possibile lo sport che amate.
Probabilmente la prima cosa che chiede un ciclista al proprio nutrizionista è “Vorrei migliorare le mie prestazioni”.
Di sicuro quello che dovrebbe chiedere lo specialista è “Come ti senti?
Qual è il tuo livello di benessere generale?”
Oltre agli sportivi mi prendo cura di tutte quelle persone che vogliono migliorare il loro livello di energia quotidiano e si rivolgono a me per eliminare quei disturbi che lo impediscono: gonfiore addominale, cattiva digestione, qualità del sonno, sovrappeso, squilibri intestinali, spossatezza, difficoltà di recupero, ecc. Modificare le consuetudini alimentari giornaliere permette di attenuare fino scomparire questi disturbi rendendo migliore la qualità della vita di tutti i giorni poiché, qualsiasi sia ciò che faccio, con più energia posso farlo meglio!
Correggere le abitudini quotidiane, prendere consapevolezza dell’influenza che gli alimenti hanno sul nostro livello di energia ed individuare quelli che complicano il lavoro del nostro “motore”, sono le fondamenta sulle quali costruire una nutrizione ed una integrazione specifica per ogni esigenza sportiva. Gli alimenti funzionali e l’integrazione sono più efficaci se la base di partenza è un organismo in equilibrio.
È importante considerare che i cibi, una volta ingeriti, vengono digeriti e assimilati; queste due ultime funzioni hanno un ruolo primario sulla capacità di trarre il maggior beneficio possibile dagli alimenti. Una cattiva digestione impedirà di ricavare il massimo dell’energia da ciò che mangiamo poiché parte della stessa energia dovrà essere impiegata proprio nella digestione. Del resto anche una mucosa intestinale irritata o un eccesso di fermentazione limiterà la quantità e la qualità delle sostanze che, attraverso il sangue, dovranno nutrire le nostre cellule.
Ad esempio, una alterazione della flora batterica intestinale, rende la mucosa dell’intestino più permeabile a sostanze indesiderate, obbligando il fegato ad un lavoro costante di depurazione e disintossicazione, limitandone così la capacità di immagazzinare glicogeno. Considerato il glucosio come il “carburante” del nostro motore ed il glicogeno la fonte di deposito e di riserva del glucosio, fare attività fisica con il “serbatoio” pieno solo a metà potrebbe significare un esaurimento della “benzina” a pochi metri dal traguardo!
Un altro esempio riguarda l’abitudine di utilizzare gel o barrette durante le uscite che si basa sulla necessità di fornire zuccheri ad alto indice glicemico per una immediata ricarica di energia. Ma prima di arrivare nel sangue gli zuccheri giungono nell’intestino dove vengono digeriti per essere assimilati; ed è proprio in quel momento che l’individuale e specifica capacità di digestione ed il livello di fermentazione può fare la differenza.
Se l’atleta vive la sua quotidianità con il basso addome sempre gonfio, una frequenza intestinale di più volte al giorno, una pesantezza postprandiale con rigurgiti d’aria, molto probabilmente la sua flora intestinale non è in equilibrio e la fermentazione alterata. Al momento dell’assunzione di un gel di carboidrati, che per la loro natura fermentano, questo squilibrio si accentua e con esso i disturbi, debilitando e diminuendo la performance.
Ho potuto constatare che molti atleti, dall’amatore al professionista, hanno imparato a convivere con disturbi di varia origine, “accontentandosi” dei risultati che riescono ad ottenere. Ma è logico pensare che senza “limitazioni” la prestazione ed i risultati ne gioverebbero aumentando la soddisfazione e la felicità dello stesso atleta.
Lo sport fa bene alla salute! Fare sport in salute fa bene alla prestazione!