MENTAL TRAINING : ABITUDINI O RITUALI DI GARA
Tutti noi sportivi abbiamo delle “abitudini o rituali “ che attuiamo prima di una manifestazione importante. E’ da fare una premessa e una distinzione molto importante tra “abitudini/rituali” e superstizione. Dal mio punto di vista penso che le abitudini e i rituali riguardano la nostra persona, la nostra capacità di creare uno schema mentale e di azioni atte a prepararsi al meglio alla gara per poterla affrontare nei migliori dei modi sfruttando le nostre potenzialità.
Mentre la superstizione riguarda qualcosa che non fa parte di noi , è “al di fuori” di noi e non può darci sicurezza e tranquillità prima di una gara, ci si affida al “fato”, possono essere considerate come delle “paure”, dei “sostegni” per il nostro essere. Molti podisti utilizzano una particolare e speciale canotta o pantaloncino da gara , oppure un paio di scarpe di un certo colore che ci ha portato fortuna in passato, o un oggetto che ricordi un evento felice ed entusiasmante della nostra vita. Insomma, chi più chi meno utilizza questi rituali magici che creano una certa calma, controllo e sicurezza della situazione pre gara e in gara.
Ma vorrei soffermarmi soprattutto sulle abitudini e azioni mentali che svolgiamo prima di una gara per ottimizzare la nostra performance sportiva. Un rituale può essere sicuramente annoverato in un concetto molto ampio del Training Mental, e possono essere utilizzati in qualsiasi momento per concentrarci sulla gara, per ritrovare se stessi e per raggiungere il massimo in un determinato momento della gara. E’ come se mediante il rituale, mediante quell’azione che fa parte del rituale inviassimo al cervello delle informazioni necessarie per creare una reazione specifica. I rituali e le abitudini, possono essere paragonati a quello che in altri articoli abbiamo chiamato < ancore > cioè delle azioni , gesti che possiamo richiamare alla mente e emettere vibrazioni positive per il nostro corpo e la nostra mente. Basta osservare attentamente in tv gli atleti che si apprestano ad affrontare una gara e verificare che quanti di loro hanno dei rituali/azioni che si ripetono sempre con lo stesso copione.
A volte questi rituali affiorano inconsciamente senza una decisione razionale del soggetto, poi nel momento in cui si nota che hanno creato in noi delle sensazioni, hanno sprigionato tante energie e ci hanno fatto raggiungere un risultato eccellente, allora di gara in gara si cerca di riutilizzarli anche se non sappiamo il perché lo facciamo e cosa stiamo facendo , solo per il fatto che funzionano li utilizziamo prima e durante la gara. Possiamo affermare che sicuramente inizialmente le nostre azioni inconsce sono rituali che poi man mano si trasformano in abitudini, in quanto riusciamo a metterli in atto senza esserne pienamente consapevoli, sono diventati parte di noi. Ecco perché anche sui rituali ci si può allenare per creare uno schema mentale che sia lo stesso in qualsiasi situazione, eventualmente distinguendo tra la fase pre gara e quella della gara stessa.
DEFINIZIONE DI RITUALE /ABITUDINE
Secondo Ted Garret nel suo libro “Allenamento mentale per gli sportivi” NLP Italy , dichiara che “ un rituale o abitudine può essere una parola, un gesto, un’azione o qualsiasi altro segnale che sia stato provato e messo in pratica”. Sfido chiunque di noi podisti a non aver mai enunciato qualche parola o frase che ci abbia caricato e dato energia durante una Maratona.
VANTAGGI DELLE ABITUDINI/RITUALI
Sempre secondo Ted Garret i vantaggi che si possono ottenere dall’utilizzo dei rituali e dalle abitudini sono:
- Richiamare alla mente obiettivi chiari;
- Concentra l’attenzione;
- Caricarsi psicologicamente;
- Distogliere l’attenzione dalla fatica o dalla tensione pre gara;
- Determinare un rilassamento momentaneo e istantaneo;
- Entrare in sintonia con la folla o distaccarsi da essa;
- Concentrarsi su una sola abilità;
- Concentrarsi su un momento specifico e particolare della gara;
- Focalizzarsi su una parte specifica del proprio corpo;
- Focalizzarsi su un elemento dell’abbigliamento (scarpe, canotta, pantaloncini);
- Creare e mantenere l’attenzione sul “qui e ora”;
- Rimanere calmi e rilassati.
Questi vantaggi sono tutti verificabili in gara e si possono ottenere solo attuando delle azioni e quindi dei rituali in momenti ben definiti della gara, se ad esempio voglio concentrarmi sull’obiettivo da raggiungere in gara è opportuno farlo inizialmente nel pre/gara. Se voglio richiamare la mia concentrazione prima della gara è opportuno focalizzarmi su alcuni rituali e richiamarli alla mente. Se voglio caricarmi psicologicamente lo posso fare, sia all’inizio della competizione, sia durante, nelle fasi finali e difficili di una gara. Per utilizzare quindi i rituali e le abitudini al meglio e in modo efficaci ai fini della nostra Peak Performance, è necessario ricorrere regolarmente (abitudini) a tali azioni e con la stessa frequenza di un esercizio fisico. E’ opportuno far si che, come ci prepariamo fisicamente a una Maratona svolgendo tutte le sedute specifiche di Lunghissimo a Ritmo gara , lo facciamo anche per i rituali. Non è pensabile inventarsi, o mettere in pratica delle azioni , dei rituali il momento stesso della competizione, sarebbe come provare a colazione prima della gara alimenti nuovi mai utilizzati prima, sarebbe un suicidio. Le fondamenta, la base dei rituali e delle abitudini, sono date dal fatto che loro restringono l’attenzione e quindi incrementano la concentrazione prima e durante la gara ( o allenamento), tutto ciò evitando distrazioni e fattori che potrebbero interferire nella gara.
PRINCIPI FONDAMENTALI
Sempre Ted Garret afferma nel sul libro “Allenamento mentale per gli sportivi”, che i principi fondamentali relativi ai rituali e alle abitudini per una competizione sono:
- Devono essere brevi e semplici, non è possibile e ipotizzabile avere rituali troppo lunghi e complessi da non poter mettere in pratica durante la corsa, anche perché dobbiamo economizzare le energie;
- Usare quelli che potete controllare direttamente, è necessario che i rituali siano sotto il vostro controllo e siano diretti da voi;
- Utilizzateli quotidianamente, abbiamo già visto prima che è fondamentale riuscire a utilizzarli negli allenamenti e quindi in maniera quotidiana, per farsi che diventino parte integrante delle nostre uscite di corsa;
- Trovatene alcuni speciali per i grandi eventi, ci possono essere dei rituali che potete utilizzare solo per le Maratone, eventi molto speciali e importanti per la vostra pratica della corsa, personalmente li utilizzo solo per le Maratona e negli allenamenti Lughi specifici;
- Per i rituali e abitudini pre-gara concentratevi sui segnali interiori, prima della competizione è importante concentrarsi sulle sensazioni che ci provengono dal nostro essere;
- Nella gara includete segnali esteriori, cioè abbiate anche rituali e abitudini che possono essere considerati esteriori, come i gesti delle mani, dei piedi, capo, qualsiasi cosa inerente al mondo esterno;
- I rituali e abitudini devono comprendere elementi cinestesici, quando si ha a che fare con il nostro corpo è fondamentale legarsi a sentimenti, emozioni, sensazioni muscolari e tattili, e quindi i rituali devono comprendere questi fattori;
- Prestate attenzione al feedback interno, legato al concetto di prima è fondamentale “sentire” il proprio stato d’animo, “sentire” che è tutto ok, che è tutto al posto, che siamo carichi e rilassati al tempo stesso.
Prima e durante la gara ci possono essere notevoli interferenze esterne e interne, la gente, il caos pre gara, i pensieri negativi, le tensioni , i rituali servono proprio a richiamare l’attenzione e concentrarsi sulla “propria performance”.
AZIONI & ATTIVITA’ UTILI ALL’ATLETA
Vediamo alcune azioni /attività che si possono attuare per far si che i rituali e le abitudini diventano efficaci e produttivi per la nostra performance.
- Scegliete un momento chiave durante la corsa in cui potrebbero essere d’aiuto (esempio dopo il 35°km in una maratona);
- Scegliete rituale appropriato alla corsa;
- Esegue rituale sempre quando ne avete bisogno per ricaricarvi;
- Utilizzatelo anche in allenamento al di fuori della gara;
- Rivalutate e riesaminate sempre l’efficacia e l’adeguatezza;
- Trovate rituali naturali e spontanei.
Adesso non vi resta che provarli e riprovarli in allenamento e poi in gara, solo in questo modo potete verificare se funzionano o meno per raggiungere una peak performance, e sappiate che come l’allenamento fisico, anche i rituali hanno bisogno di tempo per funzionare e portare i risultati sperati, quindi non abbandonateli alle prime difficoltà. Il consiglio è quello di evidenziare e scrivere i rituali sul vostro diario di allenamento per poterli sempre rivedere e revisionarli in base alle esperienze avute nelle gare precedenti.
Buona Corsa e Triathlon a tutti!